Scelta: libero atto di volontà per cui, tra due o più […] possibilità si manifesta o dichiara di preferirne una (in qualche caso anche più di una), ritenendola migliore, più adatta o conveniente delle altre, in base a criteri oggettivi oppure personali di giudizio, talora anche dietro la spinta di impulsi momentanei, che comunque implicano sempre una decisione (Treccani).
La vita è una scelta continua: da cosa mangiare a colazione, a quale libro leggere, a come approcciarsi al mondo.
In base alla definizione è un libero atto di volontà: ma lo è davvero?
Pensa alle ultime scelte che hai fatto: una di entità minima,
una un po’ più importante
ed una veramente centrale per la tua vita.
Sono state davvero dei liberi atti di volontà o sono state dettate da qualcosa di diverso dalla tua voce interiore?
Le hai compiute in totale aderenza a ciò che sentivi o le hai fatte per compiacere, per adattarti ad uno standard, per evitare di innescare cambiamenti che ritenevi troppo faticosi da affrontare?
Per me la libertà corrisponde al poter scegliere sempre in base alla mia vocina interna, al mio istinto, assecondando più possibile ciò che desidero davvero.
Dire di sì quando in realtà vorrei dire un bel NO è una sorta di tradimento a me stessa.
Quando mi sembra difficile farlo, procedo così:
- medito, quanto più mi è possibile. È il miglior modo, per me, per centrarmi su me stessa.
- quando sono incerta, scrivo quello che penso.
Poi chiudo il quaderno e cerco di spostare gentilmente il mio pensiero su altro.
Sulla scelta tornerò in un altro momento, in cui la osserverò da un’angolazione diversa. - cerco di conoscere meglio la paura che sottende l’incertezza: capire di cosa esattamente ho paura, accettare il messaggio che questa emozione vuole recapitarmi, per poi trovare con essa un compromesso che sia utile al mio processo di scelta.
E soprattutto, cerco di non scegliere quando sono:
- entusiasta
- arrabbiata
- stanca
- affamata
Quando è stata l’ultima volta che hai scelto di essere felice?
