Come distinguere le une dalle altre?
Di fatto, le richieste si trasformano in pretese in base a come noi ci comportiamo, in base a cosa diciamo e facciamo quando ci sentiamo rispondere con un NO.
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Ti faccio due esempi e vediamo insieme come avviene questa trasformazione.
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Richiesta: ti chiedo qualcosa, mi dici di no, dò valore empatico a ciò che non ti permette di dirmi un bel sì pieno, convinto. Dentro di me penso “Pazienza, posso capire” ed accetto il rifiuto.
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Pretesa: ti chiedo qualcosa, mi dici di no, ti critico, ti faccio sentire in colpa, ti giudico, forse metto il muso o ti dico una brutta parola. Non sembro accettare il rifiuto e magari provo anche a convincerti a dirmi di sì.
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Se spesso le mie sono pretese, la prossima volta che ti chiederò qualcosa ti sentirai con le spalle al muro.
E avrai due opzioni: dirmi di sì, anche se vorresti dire no, oppure dirmi di no, vivendo sentimenti di colpa e di responsabilità su come io mi sentirò.
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Oppure potrai scegliere un’alternativa che non avevi ancora considerato.
Potrai scegliere di fare un profondo respiro, e dirmi che non ti piace sentirti così.
Che preferiresti che le mie fossero richieste, e non pretese.
Che non ti va più di sentirti in colpa.
Che ti piacerebbe sentirti libera, o libero, di dirmi di sì o di no.
Che vorresti essere completamente te stessa, o te stesso, senza maschere e senza paura, nel rapporto con me.
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La vita è sempre una questione di scelte.
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Un bel respiro, qualche minuto tutto per te, chiudi gli occhi e ascolta.
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Come scegli di reagire davanti alle pretese, oggi?
