Nelle ultime settimane ho parlato con diverse persone, che mi hanno espresso una comune sensazione: quella di voler cambiare, ma di averne una gran paura.

Ciascuna di queste persone mi ha raccontato di cambiare qualcosa nella sua vita, chi lavoro, chi situazione relazionale, chi percorso di studi.

Mi hanno spiegato quanto malessere provino a stare in queste situazioni che ormai sono scomode, logore, difficili da sopportare.

Eppure una gran paura li blocca.

Ed è talmente forte da impedir loro di aprire le ali e volare verso un maggior benessere ed una maggiore felicità.

Perchè abbiamo così tanta paura?

Abbiamo paura dell’ignoto

Ebbene sì, ogni qual volta ci apprestiamo a cambiare qualcosa nella nostra vita, sappiamo di dover lasciare una situazione che conosciamo bene (anche se ci fa soffrire), per un’altra che speriamo sia migliore ma che, di fatto, ancora non conosciamo.

Questo è un timore legittimo, ma che può assumere diverse sfaccettature.

Quando facciamo un viaggio, per quanto ci informiamo prima sul luogo che visiteremo (così come analizziamo la situazione che vivremmo dopo il cambiamento) rimane sempre una quota di imprevedibilità.

Non è anche questo a dare un sapore speciale ai viaggi?
Non è questa l’occasione in cui mettiamo in campo il nostro spirito di adattamento, uno sguardo aperto, l’agilità nel trovare soluzioni e di divertirci, nel farlo?

È lo stesso punto di vista che puoi assumere per mitigare questa tua paura dell’ignoto, di ciò che ti attende dopo (o durante) il cambiamento.

Esercitati così

Prendi un foglio, e scrivi i tre cambiamenti più importanti della tua vita.

A sinistra del nome che dai al cambiamento (ad esempio, “cambio lavoro”, “divorzio” …) dai un “voto” alla tua sofferenza PRIMA della decisione:
disegna da 1 a 5 faccine tristi 🙁 , a seconda di quanto eri sofferente o di quanto dolore provavi in quel momento.

A destra del cambiamento, disegna tante faccine felici 🙂 (da 1 a 5) quante corrispondono al livello di benessere che hai sperimentato DOPO qualche settimana dal cambiamento.

Questo esercizio riuscirà ad aprire i cassetti dei ricordi, facendoti tornare alla mente che ogni cambiamento che hai deciso è stato motivato da una sofferenza, per andare a cercare la felicità.

Non vogliamo abbandonare una parte di noi

Nel nostro percorso, nessuna parte di noi viene abbandonata né distrutta.

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, diceva il chimico Lavoisier.
Non potrei essere più d’accordo: la persona che sei oggi è la somma di ciò che eri ieri, l’altro ieri, un anno fa, nel 2009.

Nessuna parte di te verrà abbandonata, ma cambierà, e crescerà, insieme a te.

Esercitati così

 

Riprendi in mano il foglio di prima.

Pensa ad una caratteristica importante che ti distingueva prima del cambiamento.
Pensa alla persona che sei oggi: puoi dire con certezza totale che quella parte di te non ci sia più, oggi?
O guardandola meglio ti rendi conto che è sempre con te, ma che è cresciuta, maturata insieme a te?

Pensiamo di avere sempre solo due scelte

Lo so, ti senti ad un bivio della tua vita, e ti sembra di dover scegliere: o si va a destra, o si va verso sinistra.

E se ti dicessi che di scelte ne hai molte di più?

Già ti vedo, che sgrani gli occhi.

Culturalmente siamo abituati a barcamenarci tra scelte che implicano solo due alternative, ma esercitando la creatività ed il pensiero laterale possiamo crearne molte di più!
Allineandoci maggiormente con il nostro intuito, allenando il pensiero alternativo e provando a guardare la situazione da un’altra angolazione possiamo fare magie.

Io sono sicura che lo sai fare … forse hai solo dimenticato come si fa, o forse sei talmente dentro alla situazione che ti manca un po’ di quel sano distacco che permette di mettere a fuoco le opzioni.

 

Esercitati così

“Sono Anna, ho 35 anni e sono terribilmente infelice dal punto di vista lavorativo. Mi piace l’azienda in cui lavoro, ma ricopro un ruolo che non mi soddisfa. Ho un ottimo curriculum, ho due master che sono molto richiesti nel mio ambito, e so di essere sprecata in quella posizione. Quindi mi rendo conto che devo scegliere tra due alternative: licenziarmi o restare dove sono”.

Dopo aver letto questa storia, prova a pensare ad altre due alternative a cui Anna ancora non ha pensato.

Sono certa che, essendo la storia di Anna e non la tua, riuscirai a trovarne anche più di due!

 

 

Se ne vuoi parlare, se vuoi un supporto nel tuo percorso, se vuoi dare una svolta alla tua creatività, per imparare a crearti più alternative o se pensi che sia davvero arrivato il momento di cambiare, contattami: sarò felice di accompagnarti in questo viaggio che, te lo garantisco, ti porterà tante faccine sorridenti! 🙂