Meglio essere leader empatici o leader autorevoli?

Come direbbe qualsiasi saggio, la virtù sta nel mezzo.

Ma andiamo a vedere cosa significhi davvero.

L’empatia potrebbe esser racchiusa nelle parole saper essere: si manifesta tramite il calore umano, la partecipazione affettiva, la comprensione.
Caratteristiche che danno, a chi le dimostra, un alone di profonda affidabilità.

L’autorevolezza è legata alla competenza, al saper fare, all’essere attivi e, alle volte, all’incutere timore.

Qualità che, secondo la nostra cultura, sono cruciali per far sì che gli altri ci rispettino.

L’una senza l’altra mal si legano a risultati di business soddisfacenti, poiché sono il motore, il nutrimento per la quotidianità della squadra con cui lavoriamo.

E sono anche le dimensioni primarie del giudizio sociale, stando ai più recenti studi del settore.

Essere dei leader affidabili ma non autorevoli rischia di metterci in una posizione in cui non godiamo del pieno rispetto delle nostre persone, mentre essere esclusivamente autorevoli può portare i nostri collaboratori a sviluppare più facilmente astio e risentimento per le decisioni che prendiamo.

Dalle ricerche emerge che entrare in sintonia con le persone è la base per esercitare poi una leadership efficace.

Come creare quindi il mix più efficace possibile?

Ecco cosa ti suggerisco per migliorare la tua empatia.

  • Dimostra reale interesse per le persone

Tutti, anche in ambito lavorativo, desideriamo essere visti, ascoltati, compresi.

Per soddisfare questo bisogno dei tuoi collaboratori devi esercitarci in modo costante a metterti nei loro panni.

Usare parole come “ti capisco”, “mi dispiace”, “mi interessa la tua opinione”, se supportate da un autentico interesse, è potentissimo!

  • Utilizza il tono di voce adeguato

Non serve la voce super squillante o sussurrare.

Così come non serve stravolgere il tuo modo di parlare.

Anche qui, l’equilibrio è vincente.

Prova a pensare a come parli con una persona che ti sta a cuore che ti ha appena confidato di avere una preoccupazione e ha chiesto il tuo supporto: ecco, quello è esattamente il tono di voce più adatto per trasmettere calma, ascolto, accoglienza.

  • Riconosci il valore dei sentimenti

Quando percepisci, o addirittura ti viene raccontato, un certo sentimento nel tuo gruppo, riconoscilo e dagli valore.

Senti che aleggia la preoccupazione?

Parla a cuore aperto, “mi rendo conto siate preoccupati, vi capisco: avete tutto il mio appoggio”.

E racconta quanto sia importante per te l’opinione dei tuoi collaboratori: la squadra è di tutti.

Vedi che oggi in ufficio l’aria è frizzante?
Approfittane e cavalca il buon umore per creare un senso di squadra e di gruppo ancora più forte: bastano pochi gesti, anche piccoli, per trarne il massimo vantaggio.

Hai mai provato ad ordinare, oltre ai soliti caffè di metà mattina, anche qualche biscotto da mangiare tutti insieme? 😉

Vai a dare un’occhiata anche a questo articolo sull’empatia, dove parliamo del suo valore in termini di ricavi e profitti !

Sei un po’ debole sul fronte autorevolezza?

Vediamo qualche suggerimento.

  • Riconosci il tuo valore

Conosci la sindrome dell’impostore? È quella che ci attanaglia quando pensiamo di non essere sufficientemente bravi, competenti, meritevoli per rivestire un certo ruolo.

Sembra ne siano vittime le persone più umili e, spesso, le più preparate – “So di non sapere”, diceva Socrate!

Se tu per primo non riconosci di avere tutte le carte in regola per fare questo lavoro, come puoi aspettarti che gli altri ti riconoscano autorevolezza?

Fai una lista e scrivi quali sono le caratteristiche che ti rendono la persona migliore per ricoprire questo incarico: almeno 5, mi raccomando!

Se fatichi a fartele venire in mente, prova a riavvolgere il nastro della tua carriera: rivedere il film dall’inizio ti aiuterà di certo a fare chiarezza.

Questa lista ti sarà utile per rimuovere inibizione e paura che ti impedisce di dare il massimo mentre lavori.

  • Respira, muoviti e assumi la postura adatta

Pensa ad una persona veramente autorevole che conosci: come respira? Come si muove? Qual è la sua postura?

Respirazione regolare e fluida, movimenti lenti e composti, postura eretta: sono tutte chiavi della comunicazione non verbale per trasmettere calma, stabilità, equilibrio.

E, sebbene nei primi periodi questo atteggiamento ti potrà sembrare artificiale, innescherai un circolo vizioso che ti permetterà, solo con il controllo del tuo corpo, di entrare in quel flusso di eccellenza che desideri tanto.

  • Impara a gestire le tue emozioni

Quando senti salire la rabbia e sai che potresti dare una risposta o avere una reazione che rischia di vanificare tutto il lavoro di cui ai punti precedenti, c’è una soluzione: respira e sfrutta il respiro per calmarti.

Ti suggerisco questo articolo se vuoi migliorare la tua consapevolezza a riguardo (se credi però di aver bisogno di ripetizioni, prma passa di qua !)

Prenditi il tempo necessario per sbollire e usa le strategie che ritieni più utile per controllare gli scatti: esercitare una leadership sbraitante non è esattamente quello a cui punti, vero? 😉

Buon allenamento!