Problemi: chi non ne ha?

Personali, professionali, familiari … prima o dopo tutti noi li incontriamo sulla nostra strada.

Che cos’è che differenzia le persone di successo da quelle infelici, nella gestione dei problemi?

Dagli studi eseguiti negli ultimi anni sul tema, ciò che fa la differenza è l’atteggiamento nei confronti dell’ostacolo.

L’atteggiamento è qualcosa che possiamo cambiare, senza troppo sforzo.

Alle volte basta farsi le domande giuste, quelle che chiamo domande utili.

Non sono quelle che ti fai in preda alla disperazione (“ma perchè proprio a me?”, “ce la farò a risolvere il mio problema?” e le altre domande che non ti portano da nessuna parte).

Sono quelle che ti fai dopo aver fatto qualche respiro, dopo esserti centrato su di te, sul tuo volere, sul tuo valore.

Ti suggerisco queste domande.

Fattele e datti le risposte, possibilmente scrivendole su un quaderno, in modo da non perdere pezzi e da poter avere poi una visione d’insieme, anche grafica.

1) Che cosa rende grande questo problema?

2) Come sarebbe la situazione se risolvessi il problema?

3) Cosa sono disposto a fare per modificare la situazione e renderla come la desidero?

4) Cosa sono disposto a non fare più per evitare che il problema si ripresenti?

5) In quanto tempo voglio arrivare alla soluzione del problema?

Non sono solo le domande che ti poni, ma anche quelle che trascuri, a fare la differenza per la tua felicità!

Come ha detto Albert Einstein, “i problemi significativi che affrontiamo non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero con cui li abbiamo generati. Ci si deve elevare al livello successivo.”

Vieni con me al livello successivo ? 🙂

Buone domande (ma soprattutto buone risposte!)